Come saranno i business travel nel 2020? Continueranno a crescere. Le trasferte di lavoro aumenteranno, soprattutto perché aumenterà il business aziendale. Ma allo stesso tempo, le aziende saranno sempre più attente ai temi ambientali. Tanto che molte di esse hanno già sostituito i voli aerei con mezzi di trasporto che implicano meno emissioni. Sono alcuni dei risultati di una ricerca condotta da AirPlus International, il fornitore globale di soluzioni di pagamento per viaggi d’affari per aziende, fra oltre 400 direttori generali e top manager appartenenti a cinque Paesi, Italia, Germania, Francia, Stati Uniti e Cina.

Per i manager italiani aumento di vendite e business le motivazioni della crescita

Più in dettaglio, le trasferte di lavoro aumenteranno per il 61% degli intervistati, mentre per il 36% rimarranno invariate rispetto al 2019, e solo il 3% ritiene che nel 2020 gli spostamenti diminuiranno. Ma perché si viaggerà di più? La motivazione più importante è la crescita generale e l’incremento del business (94%), ma sono importanti anche l’incontro personale con i clienti e l’espansione sui mercati internazionali, scelti entrambi dall’83% del campione come fattori determinanti. Per quanto riguarda l’Italia, nessuno degli intervistati ritiene che il business travel diminuirà. La maggioranza (55%) pensa infatti che i viaggi aumenteranno, e il 45% prevede che questi rimarranno invariati.  Per la quasi totalità poi (98%) l’aumento delle vendite e del business sono le motivazioni più rilevanti per l’aumento degli spostamenti.

Ma attenzione alla sostenibilità

Allo stesso tempo, il dibattito sul clima tocca in modo sempre più tangibile il mondo del business travel. Dalla ricerca infatti emerge come le aziende siano sempre più attente alle tematiche ambientali. Un terzo delle imprese intervistate ha già ridotto il numero di viaggi scegliendo una policy più sostenibile, e un altro 38% ha in programma di farlo. Quattro su dieci aziende hanno sostituito i voli aerei con viaggi in treno o altre modalità di trasporto meno inquinanti, e un altro 41% sta pianificando di fare lo stesso. Altre misure, come il calcolo delle emissioni di anidride carbonica e la loro compensazione, sono già una realtà per oltre un terzo del campione intervistato, e lo diventeranno presto per un ulteriore 40%. L’Italia supera la media globale per i dati relativi a quanti già compensano le emissioni prodotte (41%) e all’opzione di scegliere in futuro di utilizzare mezzi di trasporto alternativi (48%).

I trasferimenti aerei rimangono fondamentali sulle tratte a lungo raggio

I trasferimenti aerei, in particolare sulle tratte a lungo raggio, rimangono però fondamentali per l’81% degli intervistati, così come è indispensabile incontrare i clienti o i colleghi, rispettivamente per l’80 e il 79% del campione.

“Soprattutto quando si tratta di lunghe distanze, il trasporto aereo rimane essenziale – commenta Yaël Klein, Executive Director of Marketing di AirPlus -. Il contatto personale con clienti, partner o colleghi non può essere sostituito interamente da videoconferenze o soluzioni simili”.