A un anno dallo scoppio della pandemia, com’è oggi la situazione delle imprese italiane? Quali sono le principali difficoltà delle aziende al tempo del coronavirus, tra smart working e problemi di occupazione? A queste domande risponde il sondaggio di Ipsos e dell’AreaStudi di Legacoop, che individua nella ricerca di nuovi clienti, i vincoli normativi e il rispetto del protocollo sicurezza Covid, le principali preoccupazioni delle imprese. Che nell’immediato futuro sono pessimiste, tanto che nel 12% dei casi prevedono la riduzione dei dipendenti, e nel 5% la chiusura. 

La difficoltà maggiore? Trovare nuovi clienti

Il sondaggio Ipsos, condotto nell’ambito dell’Osservatorio LegaCoop ideato e realizzato dall’AreaStudi dell’associazione, rivela che trovare nuovi clienti è la difficoltà maggiormente citata dagli imprenditori e i lavoratori autonomi intervistati (22%). A questa segue il peso dei vincoli normativi e l’aumento dei costi di produzione o i costi del lavoro, entrambi riportati nel 14% delle risposte. Al terzo posto, gli intervistati segnalano il rispetto del protocollo sicurezza Covid per la prevenzione del contagio (13%).

Dipendenti, occupazione e smart working 

Il 12% delle imprese pensa poi di ridurre il numero dei dipendenti, il 66% di mantenerlo invariato e soltanto il 6% di aumentarlo, mentre il 16% preferisce non fare previsioni. Sempre secondo il sondaggio, nel 2020 il 38% dichiarava di aver aumentato la possibilità di lavorare in modalità smart working rispetto al 2019, il 53% di averlo mantenuto invariato e soltanto il 9% di averlo diminuito. Riguardo alle previsioni per il 2021, rispetto al 2020 oggi è il 13% a pensare di aumentare il ricorso allo smart working, il 73% pensa di lasciarlo invariato e il 14% di diminuirlo.

Pessimismo sulle prospettive future

Quanto alle prospettive future il 53% degli imprenditori ritiene che la situazione della propria impresa resterà negativa o peggiorerà, ma c’è un 5% che prevede addirittura la chiusura della propria attività, e un 33% di ottimisti che nutre aspettative positive, prevedendo maggiore stabilità nel corso del 2021.

In caso di chiusura, il 45% degli imprenditori dichiara che cercherebbe un lavoro come dipendente, il 38% che aprirebbe una nuova attività, e il 16% che si ritirerebbe dal lavoro. 

“L’impatto della pandemia sul sistema produttivo è stato fortemente differenziato, e il proseguire dell’incertezza sanitaria di certo non aiuta – commenta Mauro Lusetti, Presidente di LegaCoop – si spiega così il pessimismo sull’immediato futuro di oltre la metà degli imprenditori, con un picco nelle zone più produttive del paese, le più colpite dai lockdown”.