A partire dal 10 gennaio dell’anno appena iniziato milioni di italiani sono obbligati a passare dal mercato tutelato per la fornitura di gas al mercato libero, mentre slitta al primo luglio 2024, rispetto alla scadenza prevista per il primo aprile, la fine del mercato tutelato per l’energia elettrica.

Ma gli italiani sono pronti a questo passaggio?
Pare di no. Secondo l’indagine commissionata da Facile.it agli istituti di ricerca mUp Research e Norstat sono oltre 13 milioni gli utenti che nemmeno sono a conoscenza del fatto che il servizio di tutela sia destinato a chiudere. Addirittura, quasi 6 milioni di consumatori non sanno dire se il contratto che hanno attualmente sia nel mercato tutelato o in quello libero.

Tra il timore di restare senza fornitura e quello dell’aumento delle tariffe 

Analizzando più da vicino le risposte di chi ha dichiarato di avere un contratto di fornitura luce o gas nel mercato tutelato, ma non sapeva della fine del regime di tutela, emerge che quasi 2,5 milioni di italiani non hanno fatto ancora nulla per passare al mercato libero.

La scarsa conoscenza dell’argomento porta con sé, inevitabilmente, una serie di paure, alcune comprensibili, altre infondate.
Ad esempio, circa 1 milione di persone hanno dichiarato di temere di restare senza fornitura, mentre il 12% ha ammesso di aver paura per l’aumento delle tariffe.

Cosa succede a chi non sceglie?

Ma cosa accadrà per chi non passerà in autonomia al mercato libero prima della scadenza del servizio di tutela? Niente paura, non si corre il rischio di rimanere senza fornitura: l’Arera ha stabilito regole precise per i cosiddetti clienti non vulnerabili, ma che variano tra energia elettrica e gas.
Nel caso di fornitura elettrica, il cliente verrà assegnato tramite un’asta a un nuovo fornitore entrando così nel Servizio a tutele graduali, che avrà una durata di 3 anni ed è predisposto da Arera per accompagnare il passaggio al mercato libero dell’energia elettrica.

Per quanto riguarda il gas, invece, il cliente che non passerà al mercato libero di sua iniziativa rimarrà con l’fornitore, ma cambierà la tariffa. Gli verrà assegnata una tariffa simile a quelle Placet, valida per un anno, in attesa che faccia in autonomia una scelta sul mercato libero.

Occhio alla “spesa per materia energia”

Sul mercato libero operano centinaia di società differenti, i cui prezzi possono variare sensibilmente. È bene però ricordare che nel mercato libero i fornitori hanno la possibilità di modificare solo la componente ‘spesa per la materia energia’, voce che diventa quindi fondamentale per comparare diverse offerte.

Le altre voci, come ad esempio, oneri e imposte, sono uguali per tutti e sono stabilite dall’Autorità.
L’utilizzo dei comparatori o l’intervento di un consulente esperto può essere quindi una soluzione per confrontare nel modo corretto le offerte, e scegliere consapevolmente quella più adatta alle proprie esigenze.