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Categoria: Servizi alle aziende (Pagina 1 di 2)

Il 68% dei Comuni italiani nel 2023 tiene gli applicativi gestionali nel Cloud

Secondo la ricerca realizzata dall’Osservatorio Agenda Digitale in collaborazione con AssoSoftware, nel 2023 il 68% degli enti comunali deteneva tutto il proprio portafoglio di software gestionali sul Cloud.
L’anno scorso il 94% dei Comuni italiani ha presentato piani di migrazione al Cloud nell’ambito del PNRR. Il Piano ha segnato infatti un punto di svolta nella digitalizzazione della PA italiana, ma la strada è ancora lunga per una piena trasformazione digitale.

I software gestionali sono un tassello fondamentale nell’erogazione di servizi digitali efficaci a cittadini e imprese. Ma il livello di maturità della PA nell’utilizzo di soluzioni gestionali è discontinuo, 

Il 36% dei Comuni ancora a uno stadio iniziale

Il 36% dei Comuni risulta in uno stadio iniziale del percorso, con alcuni processi ancora non completamente digitalizzati e poca visione sulla necessità di un cambiamento organizzativo. Il 28% è invece nel pieno del percorso di adozione dei software gestionali e trasformazione dei processi, probabilmente anche su spinta dei fondi PNRR.
Un ulteriore 36% è già in una fase di utilizzo avanzato delle soluzioni.

Inoltre, a quanto è emerso durante il convegno Il software gestionale in Italia: la fotografia della Pubblica Amministrazione, a cura degli Osservatori Digital Innovation della School of Management del Politecnico di Milano, AssoSoftware e Osservatorio Agenda Digitale, nel 2023 solo un terzo dei Comuni di piccole dimensioni ha formato tutto il personale a riguardo, contro il 46% di quelli medio-grandi.

La PA si muove a due velocità nel percorso di adozione dei gestionali

Insomma, la PA si muove a due velocità differenti nel percorso di adozione di software gestionali.

I Comuni con più di 20.000 abitanti tendono infatti a personalizzare maggiormente le soluzioni software per rispondere a esigenze di processo, ma solo nel 26% dei casi hanno rivisto tutti o parte dei processi per adattarli ai flussi di attività proposti dalle applicazioni. Oltre la metà dei piccoli Comuni, invece, non ritiene necessari cambiamenti a seguito dell’introduzione di software gestionali.

Gestione amministrativa e contabile l’utilizzo più diffuso

In generale, nella PA i software di gestione amministrativa e contabile superano l’80% di diffusione, seguiti da gestione documentale&workflow e gestione risorse umane (oltre il 60%).

Meno frequente l’utilizzo di soluzioni per la gestione della relazione con il cittadino (56%) e la pianificazione e controllo (36%)
Per il 71% dei Comuni i principali benefici derivanti dall’adozione di queste soluzioni, riguardano una maggiore visibilità e tracciabilità dei processi la qualità e l’efficienza degli stessi (69%). E la riduzione degli errori (63%) con impatti diretti sulla rapidità di risposta al cittadino.

Nel post Covid Italia è seconda in Europa per congressi associativi  

Con 560 congressi organizzati nel 2022, per la prima volta negli ultimi 10 anni l’Italia è la seconda destinazione in Europa per congressi associativi internazionali, ed è terza al mondo dopo gli USA.
È emerso dai dati ICCA (International Congress and Convention Association) presentati durante la terza edizione degli Italian Knowledge Leaders, organizzata da Convention Bureau Italia assieme a Enit – Agenzia Nazionale del Turismo, con il sostegno dal Ministero del Turismo. 

In Europa l’Italia ha superato Spagna, Germania, Uk e Francia, ed è il Paese con più città nella Top 100 globale: Roma, Milano, Bologna, Firenze, Torino e Napoli.
Nell’era post Covid l’Italia diventa quindi il riferimento mondiale per congressi e convegni. Un trend che appare confermato anche nel 2023, e probabilmente anche nel 2024.

Diventare la nazione ospitante di un congresso non è scontato

Accademici, ricercatori, manager e professionisti di aziende continuano ad affluire da nord a sud Italia, portando un turismo di qualità e regalando prestigio al Paese.

Il turista congressuale, poi, spende circa due volte e mezzo rispetto a quanto spende un altro tipo di turista. Ma diventare la nazione ospitante di un congresso non è scontato: le associazioni internazionali scelgono le destinazioni attraverso un processo di candidatura, ed essere selezionati con frequenza contribuisce a valorizzare il patrimonio di un Paese e le sue eccellenze.

“Una leva strategica tra le più efficienti e funzionali dell’industria turistica”

“È soprattutto grazie a eventi come questo che l’Italia ha conquistato nel 2022 l’ambito podio della graduatoria ICCA, posizionandosi come terza Nazione a livello mondiale e seconda in quello europeo per il numero di congressi organizzati – commenta il ministro del Turismo Daniela Santanché -, caratterizzandosi per un sistema congressuale che ha saputo attirare oltre 21 milioni di partecipanti e quasi 32 milioni di presenze complessive. Il turismo dei congressi è una delle leve strategiche tra le più efficienti e funzionali dell’industria turistica, e a buon diritto rientra nella strategia di destagionalizzazione che abbiamo presentato al Primo Forum Internazionale del Turismo di Baveno, e che porteremo avanti con l’aiuto delle Regioni e i grandi operatori del settore”.

Impatto positivo sulle destinazioni in termini di legacy e sostenibilità

Dopo la pandemia le nazioni hanno ospitato meno congressi, ma l’Italia è lo Stato che ha saputo ripartire al meglio, anche grazie al lavoro delle associazioni locali.

“La nostra è un’industria che spesso viene confusa con quella del turismo, ma in realtà se ne differenzia molto per l’impatto positivo che lascia sulle destinazioni in termini di legacy e di sostenibilità – puntualizza Carlotta Ferrari, presidente del Convention Bureau Italia -. Un’industria che, inoltre, ha ai vertici delle proprie aziende una donna su tre. È importante che il pubblico ed il privato continuino a lavorare insieme, e che ci siano costanti investimenti in un settore così strategico per lo sviluppo delle destinazioni italiane”.

Solo il 15% delle aziende soddisfa i criteri per essere considerata “Data Leader”

Solo il 15% delle aziende soddisfa i criteri per essere considerato un “Data Leader”, secondo il rapporto “Data for Humanity” commissionato da Lenovo. Il rapporto ha analizzato come le più grandi imprese globali valorizzino i dati e quali siano le opportunità di utilizzarli per raggiungere i propri obiettivi e ottenere benefici in un contesto di mercato estremamente competitivo. 

Quali sono i requisiti per essere Data Leader?

Le aziende che sono considerate “Data Leader” sono quelle che hanno messo in atto strategie di successo basate su tre pilastri fondamentali: Data Management, Data Analytics e Data Security. Queste imprese incentrate sui dati hanno conseguentemente riscontrato numerosi vantaggi e negli ultimi 12 mesi hanno aumentato con successo i ricavi (78%) e migliorato la soddisfazione dei clienti (70%).
Nonostante solo una minoranza rientri nella categoria dei Data Leader, Data Management, Data Analytics e Data Security occupano un posto di rilievo nei piani futuri di tutte le aziende. 

I prossimi investimenti si concentreranno soprattutto sulla sicurezza

I leader aziendali dichiarano che nei prossimi cinque anni investiranno soprattutto in: strumenti di sicurezza informatica (59%), strumenti di intelligenza artificiale (58%), strumenti di analisi dei dati (57%), archiviazione dei dati (55%). Tuttavia, solo la metà (52%) dei manager è soddisfatta della propria piattaforma dati esistente e circa un quarto (23%) ritiene di essere in ritardo rispetto alla concorrenza in questo ambito. La sicurezza e le competenze sono entrambe citate come aree chiave che frenano le aziende, oltre alle difficoltà di comunicazione interna e di integrazione dei dati. La quasi totalità (91%) degli executive coinvolti nel sondaggio afferma che il miglioramento delle soluzioni di cybersecurity sarà importante o essenziale per consentire alla propria azienda di sbloccare il valore dei dati. Tuttavia, se la maggioranza (57%) ha la certezza che i propri dati siano protetti, una percentuale significativa (43%) non si sente sicura.

Necessario il supporto dei provider di tecnologia

Il rapporto suggerisce che lo stesso vale per la gestione dei dati e gli analytics: le aziende hanno gettato le basi archiviando la maggior parte dei propri dati nel cloud e implementando soluzioni che offrono scalabilità, semplicità e visibilità. Ma c’è spazio per andare molto oltre, soprattutto quando si tratta di rendere i dati più accessibili e di renderli più fruibili per informare o prendere decisioni di business. Per raggiungere questo obiettivo, le aziende hanno bisogno del supporto dei provider di tecnologia, mentre i partner devono collaborare per realizzare le soluzioni più efficaci.

Come lavorare in sicurezza sul tetto di casa


In casa, si sa, le piccole operazioni di manutenzione sono costantemente necessarie nel corso dell’anno.

Si tratta spesso di interventi che riguardano gli impianti, le opere murarie o manutenzione destinata a dispositivi ed elettrodomestici di ogni tipo, ed il nostro intervento è spesso richiesto affinché il livello di comfort e benessere in casa possano essere sempre adeguati a quelle che sono le necessità ed aspettative della famiglia.

A tale necessità va certamente associato anche il desiderio di effettuare tutte le operazioni in sicurezza e dunque non mettere a rischio la nostra incolumità quando ci dedichiamo ad operazioni di questo tipo.

In particolar modo a rappresentare un pericolo sono tutti quegli interventi di manutenzione che vengono da noi effettuati sul tetto di casa, e le insidie che una eventuale caduta può comportare.

Gli interventi di manutenzione sul tetto di casa

Dunque i motivi per i quali abbiamo necessità di salire sul tetto di casa nel corso dell’anno possono essere i più vari.

Si va dalla manutenzione dell’antenna della televisione alle operazioni di riparazione delle tegole o impermeabilizzazione del tetto.

Può presentarsi inoltre la necessità di dover effettuare delle operazioni di manutenzione alla canna fumaria del camino o qualsiasi altro tipo di intervento che riguardi qualcosa che abbiamo posizionato sul tetto.

Per tutti questi tipi di lavori è necessario adoperare dei dispositivi di protezione che possano rendere nullo l’effetto di qualsiasi caduta, bloccandola anzitempo. Su tutti possiamo citare la linea vita per il tetto cui ancorare la propria imbracatura.

Cosa verificare prima di salire sul tetto

Ci sono tutta una serie di fattori che vanno verificati e considerati prima di salire sul tetto. In base a ciò, varia il livello di sicurezza e dunque le soluzioni che dobbiamo adottare per avere la certezza di non mettere a rischio la nostra incolumità.

  • Accessibilità: La prima cosa da verificare prima di salire sul tetto è l’accessibilità, e dunque la facilità con la quale possiamo accedere allo stesso. In alcuni casi vi è una comoda porta di servizio che consente di accedere al tetto, il che è una soluzione ideale. In altri casi è invece necessario adoperare una scala per salire sul tetto e qui la situazione potrebbe essere diversa, per questo bisogna dunque prestare maggiore attenzione.
  • Capacità di carico: Non tutte le coperture sono progettate in maniera tale da consentire di poter camminare agevolmente. In alcuni casi il tetto è robusto abbastanza da poter tranquillamente gestire il peso di una o più persone, mentre in altri casi non è così e dunque bisogna prestare particolarmente attenzione. Nel caso in cui si abbia un dubbio o se si ha la certezza che il proprio tetto non riesca a resistere al peso di una persona, in quei casi è preferibile installare un ponteggio.
  • Facilità di manovra: In base al tipo di lavoro che ci apprestiamo a svolgere sul tetto di casa, possiamo avere bisogno di una buona libertà di movimento. Tutto dipende dalla tipologia di tetto sulla quale ci apprestiamo a lavorare e le sue caratteristiche costruttive, le quali possono concedersi più o meno spazio. È importante dunque considerare in anticipo lo spazio a disposizione e quello necessario per compiere le operazioni di manutenzione, così da poter considerare in anticipo quali misure di sicurezza sia preferibile adottare.

Sulla base dell’analisi di questi parametri è dunque possibile individuare in maniera più precisa la soluzione che più delle altre ci consente di riuscire ad accedere in maniera sicura al tetto di casa e di poter lavorare avendo il giusto spazio a disposizione.

In questa maniera è possibile riuscire a portare a termine ogni tipo di intervento di manutenzione senza alcun tipo di problema ed in tutta sicurezza.

Sono 1 milione i posti tech vacanti, e i developer sono i più richiesti

Negli ultimi due anni le aziende hanno accelerato i processi di digitalizzazione, e a oggi sono più di 1 milione i posti lavoro vacanti nel settore tech. In particolare, a mancare sono gli sviluppatori. Quello dei developer è infatti uno dei 25 lavori in più rapida crescita negli ultimi cinque anni, e con più richieste da parte delle aziende.  Di fatto, gli sviluppatori It ricevono circa 24 offerte di lavoro al mese, tuttavia, soltanto il 13% dei developer è alla ricerca attiva di lavoro. Inoltre, il 67% degli sviluppatori non sta attivamente cercando un impiego, pur dichiarandosi aperto a nuove opportunità. 
Ma come attrarre e trattenere un bravo sviluppatore? Per aiutare Hr e imprese a conquistare gli sviluppatori, e superare questo mismatch, Codemotion ha stilato 5 consigli per attrarre i migliori developer in azienda.

Dal focus sulle tecnologie alla formazione: come attrarre gli sviluppatori

Dal focus sulle tecnologie alla formazione, e dalle selezioni snelle e trasparenti alla creazione di un digital mindset che coinvolga tutti i dipendenti, sono questi i 5 consigli di Codemotion per a trarre e trattenere un bravo sviluppatore in azienda.

“Gli sviluppatori sono tra le figure professionali più ricercate dal mercato del lavoro e se le imprese vogliono vincere la competizione per attrarre i migliori developer devono imparare a parlare la loro lingua – afferma Nelly Bonfiglio, Chief Commercial Officer di Codemotion -. La chiave per attrarre e trattenere un bravo sviluppatore è offrire ciò che realmente cerca, come selezioni snelle e trasparenti, disponibilità di nuove tecnologie, formazione – osserva Bonfiglio -, ma anche avere una cultura aziendale e un mindset digitale comune a tutta la popolazione aziendale, che consenta al developer di esprimere il suo potenziale”.

Coltivare un mindset digitale e flessibile

Obiettivo delle aziende deve quindi essere quello di diventare il posto migliore in cui uno sviluppatore vorrebbe andare a lavorare. In questo senso, il ruolo del mondo delle Risorse Umane è fondamentale.
Ma qual è la chiave? Stando ai 5 consigli di Codemotion, al colloquio di lavoro è meglio parlare la lingua degli sviluppatori e specificare le tecnologie usate in azienda. Inoltre, bisogna essere trasparenti nella selezione, quindi promuovere la formazione, e coltivare un mindset digitale e flessibile.

Il format per favorire il contatto fra Hr e sviluppatori

Codemotion è la piattaforma per la crescita professionale degli sviluppatori e per le aziende alla ricerca dei migliori talenti in ambito tecnologico. Insieme a Acea, Ey, Musement, PwC e Teoresi Group Codemotion ha quindi ideato il format #HRmeetsDev composto da una serie di panel con l’obiettivo di far incontrare il mondo delle Risorse Umane con il mondo Tech e aprire un dialogo tra queste due realtà.

Un’aria compressa adatta ad ogni tipo di attività

L’aria compressa è la forma  di energia più utilizzata nella maggior parte dei settori industriali. Il numero di processi nei quali essa trova applicazione è veramente infinito, tanto che sarebbe impossibile anche tentare di stilare un elenco definitivo.

L’importante è sapere che ogni azienda che vuol essere sempre competitiva nel proprio settore deve disporre delle migliori risorse e fonti di energia, e dunque avere i propri compressori che possono lavorare senza sosta.

Tuttavia, ogni realtà aziendale necessita di un sistema di aria compressa diverso, ovvero di un compressore con caratteristiche specifiche e di una rete d’aria dimensionata in base alle proprie esigenze.

Una rete pensata per alimentare gli strumenti del settore minerario non è ovviamente la stessa cosa di un sistema progettato per l’industria alimentare o per il settore automobilistico, in quanto le necessità di utilizzo sono diverse.

Dunque di seguito ti spieghiamo di quale qualità di aria compressa hai bisogno per la tua attività.

L’importanza della qualità dell’aria compressa

Innanzitutto bisogna sapere che l’aria compressa viene prelevata dall’ambiente in cui ci si trova, e quindi essa può contenere determinate sostanze come l’acqua, sia sotto forma di vapore che di gocce. Lo stesso di casi anche per l’olio, la polvere e altri contaminanti. Ci possono essere particelle di qualsiasi natura sparse nell’aria, ed è importante saperlo.

Come puoi immaginare infatti, questo tipo di sostanze influenza direttamente la qualità della tua produzione.

Ecco perché la tua rete d’aria deve avere una serie di elementi che ti permettano di ottenere la migliore qualità di aria compressa. Tutto ciò ti consentirà di avere un business più redditizio ed efficiente.

Gli standard dell’aria compressa

La norma internazionale ISO 85731 determina tre tipi di inquinanti primari (particelle solide, acqua e olio), per cui quando si progetta un sistema di aria compressa per la propria azienda, è necessario assicurarsi che la qualità dell’aria rispetti quanto previsto da questo riferimento, in modo che l’aria prodotta dal tuo impianto sia della migliore qualità e dunque verificata dagli standard internazionali.

Filtri per eliminare le impurità

Dopo aver preso in considerazione le norme e gli standard di purezza, possiamo parlare di sistemi per eliminare i problemi di qualità dell’aria compressa, come i filtri.

Il compito dei filtri per aria compressa è quello di separare le particelle d’aria dalle particelle inquinanti.

È importante che i filtri che installi siano di qualità e dunque riconosciuti sul mercato, che rispettino anche gli standard di purezza per il trattamento dell’acqua, delle particelle e dell’olio.

Gli essiccatori d’aria

Esistono anche gli essiccatori ad aria (o ad adsorbimento) che vengono utilizzati per rimuovere l’umidità dall’aria compressa. Tali essiccatori vengono utilizzati quando è richiesta aria senza la presenza di acqua allo stato liquido o senza vapore acqueo.

Di norma, l’essiccatore ad adsorbimento viene utilizzato principalmente in applicazioni industriali in cui il grado di secchezza dell’aria deve essere molto elevato. I punti di rugiada consentiti da un essiccatore di questo tipo sono compresi tra -20ºC e -70ºC. Mentre i refrigeranti sono 3º centigradi.

In breve

È dunque molto importante avere aria di qualità quando si progetta un sistema di aria compressa o una rete d’aria per la propria attività, a prescindere dal settore in cui si opera.

Se l’aria compressa è di scarsa qualità, si rischia infatti semplicemente di rovinare il prodotto finale, causando delle conseguenti perdite economiche, ma non solo.

Si possono anche andare a rovinare i macchinari impiegati per la produzione, con il conseguente problema di dover fermare la produzione per apportare le riparazioni necessarie ed eventualmente attendere i Ricambi Atlas Copco necessari.

Go Leisure | Play Area Indoor e Outdoor

Ogni struttura ricettiva si differenzia dalle altre principalmente in base alla qualità dei servizi che offre al cliente, e delle attrezzature che mette loro a disposizione. Spesso le famiglie, al momento di scegliere l’alloggio nel quale trascorrere la vacanza, decidono tenendo in grande considerazione quali attrazioni offre ai bambini la struttura ricettiva che stanno valutando. Il benessere ed il divertimento dei propri figli durante una vacanza è infatti un elemento di fondamentale importanza per i genitori, che non vogliono ritrovarsi con i piccoli che protestano perché si annoiano e chiedono di tornare a casa già al primo giorno. Per te che sei un amministratore capace e astuto, non sarà difficile cogliere l’importanza che tale fattore può assumere nel riempimento delle camere.

Non importa che tu gestisca un hotel, un campeggio, un villaggio turistico o un resort: in tutti i casi hai a disposizione degli spazi da poter adibire ad area ludica, siano essi all’aperto o all’interno dei locali. Go Leisure è l’azienda giusta che può aiutarti a realizzare la tua meravigliosa play area così come la desideri, delle dimensioni che tu vuoi e totalmente personalizzabile in quanto a forma, tema e colore. Go Leisure darà vita alla tua area giochi indoor, se gestisci una struttura ricettiva in città e non hai spazi fruibili all’esterno, o una bellissima play area outdoor nel caso in cui gli spazi lo consentano.

I bellissimi gonfiabili per bambini renderanno la tua play area un luogo colorato, divertente e assolutamente sicuro per l’incolumità dei piccoli, che saranno liberi di saltare, correre, far capriole e arrampicarsi senza alcun tipo di rischio per la propria incolumità. Contatta Go Leisure al numero +390392497489 per ricevere maggiori informazioni e preventivi, o invia una mail all’indirizzo info@go-leisure.com per ricevere rapidamente una risposta alle tue curiosità.

Quali sono le difficoltà delle imprese italiane al tempo della pandemia?

A un anno dallo scoppio della pandemia, com’è oggi la situazione delle imprese italiane? Quali sono le principali difficoltà delle aziende al tempo del coronavirus, tra smart working e problemi di occupazione? A queste domande risponde il sondaggio di Ipsos e dell’AreaStudi di Legacoop, che individua nella ricerca di nuovi clienti, i vincoli normativi e il rispetto del protocollo sicurezza Covid, le principali preoccupazioni delle imprese. Che nell’immediato futuro sono pessimiste, tanto che nel 12% dei casi prevedono la riduzione dei dipendenti, e nel 5% la chiusura. 

La difficoltà maggiore? Trovare nuovi clienti

Il sondaggio Ipsos, condotto nell’ambito dell’Osservatorio LegaCoop ideato e realizzato dall’AreaStudi dell’associazione, rivela che trovare nuovi clienti è la difficoltà maggiormente citata dagli imprenditori e i lavoratori autonomi intervistati (22%). A questa segue il peso dei vincoli normativi e l’aumento dei costi di produzione o i costi del lavoro, entrambi riportati nel 14% delle risposte. Al terzo posto, gli intervistati segnalano il rispetto del protocollo sicurezza Covid per la prevenzione del contagio (13%).

Dipendenti, occupazione e smart working 

Il 12% delle imprese pensa poi di ridurre il numero dei dipendenti, il 66% di mantenerlo invariato e soltanto il 6% di aumentarlo, mentre il 16% preferisce non fare previsioni. Sempre secondo il sondaggio, nel 2020 il 38% dichiarava di aver aumentato la possibilità di lavorare in modalità smart working rispetto al 2019, il 53% di averlo mantenuto invariato e soltanto il 9% di averlo diminuito. Riguardo alle previsioni per il 2021, rispetto al 2020 oggi è il 13% a pensare di aumentare il ricorso allo smart working, il 73% pensa di lasciarlo invariato e il 14% di diminuirlo.

Pessimismo sulle prospettive future

Quanto alle prospettive future il 53% degli imprenditori ritiene che la situazione della propria impresa resterà negativa o peggiorerà, ma c’è un 5% che prevede addirittura la chiusura della propria attività, e un 33% di ottimisti che nutre aspettative positive, prevedendo maggiore stabilità nel corso del 2021.

In caso di chiusura, il 45% degli imprenditori dichiara che cercherebbe un lavoro come dipendente, il 38% che aprirebbe una nuova attività, e il 16% che si ritirerebbe dal lavoro. 

“L’impatto della pandemia sul sistema produttivo è stato fortemente differenziato, e il proseguire dell’incertezza sanitaria di certo non aiuta – commenta Mauro Lusetti, Presidente di LegaCoop – si spiega così il pessimismo sull’immediato futuro di oltre la metà degli imprenditori, con un picco nelle zone più produttive del paese, le più colpite dai lockdown”. 

LinkedIn espande il business di piccole imprese e liberi professionisti

LinkedIn digitalizza il concetto di passaparola e lancia Open for Business, per dare la possibilità a liberi professionisti e piccoli imprenditori di aggiungere i propri servizi al profilo LinkedIn. La nuova funzione è stata realizzata a partire da una ricerca del portale, da cui è emerso quanto il passaparola sia rilevante nell’acquisizione di nuovi clienti da parte delle piccole imprese. Per questo motivo, con Open for Business ora risulta molto più semplice eseguire ricerche, comunicare e fornire referenze per gli utenti. Dopo un lancio iniziale negli Usa nel corso dell’estate, la funzione è disponibile in 28 lingue, tra cui l’italiano.

Una nuova funzionalità di condivisione

La nuova opzione include una nuova funzionalità di condivisione, che fornisce agli iscritti un’immagine personalizzata da condividere con i propri contatti.

Grazie alla nuova funzione sarà possibile infatti elencare i servizi che vengono forniti direttamente sul proprio profilo LinkedIn, comunicare alla propria rete LinkedIn che si è Open for Business tramite una nuova funzione di condivisione sul social network, ed essere individuati nel motore di ricerca di LinkedIn tramite un filtro per i fornitori di servizi. Inoltre, sarà possibile ricevere da chiunque un messaggio privato in maniera gratuita.

Gli iscritti vengono incoraggiati a inviare un messaggio direttamente al fornitore di servizi

Open for Business permette agli iscritti alla ricerca di servizi specifici di cercare e filtrare i risultati su LinkedIn per determinare quali fornitori di servizi sono disponibili, e più adatti a soddisfare le proprie esigenze professionali.

Inoltre, consente di esplorare l’elenco completo dei servizi offerti e inviare un messaggio direttamente al fornitore di servizi, oltre a chiedere alla propria rete suggerimenti sui fornitori di servizi. Ad esempio, se il fornitore di servizi ha indicato che offre servizi di marketing e un iscritto cerca “marketing”, quest’ultimo sarà in grado di visualizzare il fornitore di servizi nei risultati di ricerca con informazioni sui servizi offerti. Gli iscritti vengono quindi incoraggiati a inviare un messaggio direttamente al fornitore di servizi per ottenere ulteriori informazioni.

Come accedere al servizio?

Per i titolari di piccole imprese o i liberi professionisti interessati ad attivare Open for Business, è sufficiente visitare la pagina del profilo dall’app mobile o da un computer desktop, dove verrà visualizzata una casella sotto la foto e il titolo del profilo che offre la possibilità di presentare i servizi offerti.  

Quindi, fare clic su Inizia e compilare il modulo per fornire i dettagli sui servizi forniti. È importante specificare le informazioni in maniera dettagliata, in modo che gli iscritti che visualizzano la sezione possano comprendere chiaramente i servizi offerti. Facendo clic su Continua le informazioni verranno automaticamente aggiunte al profilo, e verrà offerta la possibilità di condividerle con la propria rete attraverso un’immagine personalizzata.

Igiene nei bagni della tua azienda? Meglio con i dispenser automatici di sapone

Nella tua azienda o locale pubblico, sia esso un ristorante, un bar, un hotel o una palestra, avrai sicuramente la necessità di installare un erogatore di sapone all’interno dei bagni. Di recente, l’attenzione verso questi prodotti, che solitamente sono installati a parete, è aumentata in virtù di una moltitudine di articoli immessi sul mercato, dalle caratteristiche similari ma, ad uno sguardo più approfondito, decisamente differenti.

Ad esempio, i dispenser sapone automatici sono piuttosto rari nei cataloghi dei diversi fornitori: questi modelli, dotati di fotocellula alimentata a batterie, sono chiaramente in grado di erogare il sapone (sotto forma di liquido o di schiuma) “on demand”, e questo consente un perfetto dosaggio ed un risparmio notevole nel lungo termine. Mediclinics Italia, uno dei principali player a livello nazionale di accessori per i bagni pubblici, può vantare un ampio assortimento di questi prodotti tra i quali appunto quelli automatici: inoltre, l’utilizzo dell’acciaio invece della plastica rende tutto l’ambiente nel quale saranno posizionati più bello, moderno ed elegante.

La plastica, appunto: ci sono dispenser di sapone fatti in questo materiale e ci sono poi invece quelli in acciaio inox: robustezza, igiene e durata sono i loro punti di forza. Ed attenzione, perché la finitura in acciaio, nel caso dei prodotti Mediclinics, non coinvolge solo il frontale: lo spessore è elevato, l’intero dispenser è in acciaio e questo lo rende un prodotto particolarmente apprezzato in tutto il mondo.

Altre caratteristiche apprezzate da chi installa i dispenser di sapone sono:

  • l’anti-sgocciolamento (che consente anche un risparmio di sapone)
  • la spia di livelo (essenziale per un puntuale refill)
  • l’estetica e la finitura in colori particolari, ad esempio il nero lucido

Mentre se analizziamo il punto di vista degli utilizzatori, particolarmente richieste sono:

  • la possibilità di appoggiarvi o appendervi degli oggetti (es. un rasoio)
  • l’erogazione di sapone sotto forma di schiuma (lavaggio più rapido)

Molti dei dispenser di sapone del catalogo Mediclinics, tra i quali appunto i modelli automatici in acciaio inox, sono acquistabili direttamente online, con prezzi e promozioni davvero accattivanti.

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