Come utilizzare la luce per creare un ambiente di lavoro produttivo? Per i tanti che stanno lavorando in smart working non è solo lo spazio a essere importante: anche l’illuminazione lo è, soprattutto quando si passano diverse ore davanti a uno schermo. Secondo la neuroscienziata Karen Dawe di Dyson “l’illuminazione nelle postazioni di lavoro domestiche è spesso trascurata”, poiché spesso la luce naturale proveniente dalle finestre o dai faretti si riflette sullo schermo di un computer, causando abbagliamento e affaticamento degli occhi, e compromettendo la capacità di concentrarsi.

La luce giusta a seconda dell’attività da svolgere

“La gente tende a utilizzare l’illuminazione in casa in quattro modi: luce indiretta per un’illuminazione generale, luce mirata per attività a elevata precisione, luce funzionale per mettere in risalto elementi particolari, come un’opera d’arte, e luce ambientale per creare un’atmosfera rilassante la sera – continua Karen Dawe -. Eppure, nonostante in ogni casa siano presenti innumerevoli tipologie di apparecchi di illuminazione, a ciascuno è solitamente assegnato un solo compito”. È necessario, quindi, assicurarsi di avere il giusto livello di luce per il compito da svolgere. La luce, infatti, non è tutta uguale. Per le attività di maggior precisione è meglio optare per una luce artificiale, con un indice di resa cromatica (CRI) maggiore. Più alto è il CRI, più i colori saranno simili a come appaiono alla luce naturale, riporta Ansa.

Far riposare gli occhi

“Tutti vogliamo rimanere concentrati quando lavoriamo da casa, ma è fondamentale concedere ai nostri occhi un po’ di riposo. Costringere gli occhi a concentrarsi su un’area limitata per un periodo di tempo prolungato – puntualizza la ricercatrice – significa sforzare i muscoli oculari, con conseguente affaticamento visivo”. I sintomi dell’affaticamento visivo possono essere provocati anche dallo sfarfallio e dal riverbero delle fonti luminose. Spesso, gli schermi sono troppo o non abbastanza luminosi, e se l’occhio è in grado di sopportare un certo livello di riverbero lavorare otto ore al giorno in queste condizioni è davvero eccessivo per i muscoli oculari. È bene quindi regolare la luminosità degli apparecchi per creare una luce confortevole, e per letture prolungate, aumentare la dimensione dei caratteri.

Creare una routine legata alla luce naturale

Se l’illuminazione interna spesso presenta la medesima luminosità e resa cromatica per tutta la giornata la luce solare, al contrario, varia al variare delle ore, e oltre a stimolare l’attenzione, è anche il segnale principale per il nostro orologio biologico. Ma come adeguare la luce artificiale ai nostri ritmi circadiani? Ricorrendo a un’illuminazione interna che “permetta di variare la temperatura della luce, da fredda a calda, e la luminosità a seconda dell’ora del giorno”, spiega Karen Dawe, e allestendo la postazione di lavoro vicino a una finestra o in uno spazio ben illuminato dalla luce naturale. Inoltre, mano a mano che l’età aumenta anche la luce deve aumentare. Le lampadine con un CRI superiore a 80 sono la scelta ideale per aiutare gli occhi più “anziani” a distinguere meglio i colori.