Una misura per combattere chi fa disinformazione: è l’implementazione da parte di Twitter del pulsante per modificare i cinguettii. La piattaforma di microblogging co-fondata nel 2006 da Jack Dorsey, sta infatti testando la possibilità di modificare i post.
“Speriamo che con la disponibilità di ‘modifica tweet’, twittare diventi più accessibile e meno stressante”, ha comunicato la società dal proprio blog. Ogni utente, si legge ancora, dovrebbe “essere in grado di partecipare alla conversazione in un modo che abbia più senso”. Il pulsante di modifica verrà concesso prima ai dipendenti di Twitter per effettuare test interni, ed entro la fine del mese agli utenti del servizio di abbonamento Twitter Blue. Anche se Twitter non ha ancora specificato quando sarà possibile modificare i tweet, prevede di dare a tutti questa possibilità.

Combattere chi diffonde disinformazione

 “Il test sarà inizialmente localizzato in un singolo paese, e si espanderà man mano che osserviamo come le persone utilizzano la funzione – spiega la società -. Presteremo inoltre molta attenzione all’impatto della funzione sul modo in cui le persone leggono, scrivono e interagiscono con i Tweet”.
Per evitare che il pulsante ‘modifica tweet’ diventi uno dei preferiti tra chi diffonde fake news, Twitter ha aggiunto misure di sicurezza. Gli utenti potranno apportare modifiche solo entro 30 minuti dopo la pubblicazione del tweet originale.
Dopo una modifica, il tweet riporterà un’etichetta per mostrare che è stato modificato. Facendo clic sull’etichetta, gli utenti potranno vedere la cronologia delle modifiche.

Il più grande cambiamento dal 2017

Da quando Twitter è stato lanciato, nel 2006, le basi per utilizzarlo sono state semplici e sempre uguali: si scrive un tweet, si pubblica e si affrontano le conseguenze di errori di battitura e grammaticali. Il pulsante di modifica è quindi forse il più grande cambiamento nel servizio di social media dal 2017, ovvero da quando Twitter ha aumentato il limite di caratteri per i messaggi da 80 a 140 caratteri. Man mano che da servizio di nicchia Twitter è divenuto una piattaforma globale, sempre più utenti hanno iniziato a chiedere di poter modificare i propri post. Ebbene, dopo 15 anni, nove mesi e 22 giorni, il pulsante modifica potrebbe diventare realtà.

Da Fleets a Circles

Nel 2020, Twitter ha lanciato Fleets, una funzionalità che eliminava i post degli utenti dopo 24 ore, che però non ha preso piede. Recentemente, l’azienda ha introdotto Circles, una funzionalità che consente di pubblicare messaggi a un sottoinsieme più piccolo di 150 follower. La società, riporta Agi, ha sempre sostenuto che c’era qualcosa di nobile nel lasciare gli errori in mostra. Un utente potrebbe modificare un tweet dopo che è già stato ampiamente condiviso, scambiando un messaggio benevolo con uno fuorviante. Più recentemente, però, ha iniziato a riconsiderare un pulsante di modifica, proprio perché cercava di far crescere il suo servizio e di attirare persone che potrebbero essere più attente alle loro parole.